“Nell’esperienza del pellegrinaggio un popolo in cammino”. Una sfida lanciata contro il sostenuto maltempo (e nel passaggio da Bareggio il diluvio è stato proprio dilagante) abbattutosi sabato 18 settembre sulla nostra zona. Almeno 500 persone hanno partecipato e sostenuto in diverso modo il 2° pellegrinaggio a piedi dal Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta alla Madonna Addolorata di Rho. Proposto dal Centro di Solidarietà di Rho e dalla Caritas cittadina, il pellegrinaggio ha voluto essere un gesto di inizio dell’anno sociale in occasione della ricorrenza della festa del Santuario di Rho. È stato un gesto di fede popolare, aperto a tutti, che ha fatto rivivere un’antica tradizione della nostra città. Il cammino, scandito dalla preghiera, dal canto e dal silenzio, si è svolto attraverso 20 chilometri di piste ciclabili e sentieri di campagna, sostando per alcuni minuti in alcuni punti significativi della tradizione religiosa della nostra terra.
Così la bella gioventù è sfilata nelle nostre campagne e nei paesi verso l’abbraccio di Colei che è eternamente giovane e che li aspettava, tutti, uno ad uno. Una proposta che si è rivelata come un’occasione perché si manifesti l’imponenza del desiderio di infinito di cui è costituito il cuore dell’uomo e il suo bisogno umano, l’urgenza di sapere che c’è chi risponde al nostro grido di uomini e volge in bene il faticoso cammino della storia.
È stupefacente che vi siano luoghi al mondo dove giovani e adulti sono educati a questo slancio verso l’infinito, dove si innamorano della bellezza e della purezza abbracciandoli con la scelta di una vita. Il pellegrinaggio della tradizione cristiana da secoli esprime questa sapienza antica. Ci fa capire che la vita non è un girovagare senza meta, dove quindi i passi non hanno senso e non hanno valore e la vita è inutile. No, la vita non è un vagare annoiato ma è un camminare lieto e certo, assieme a dei fratelli, verso una meta.
Resta tuttavia imperioso il problema educativo: se la Chiesa ha un alleato nel cuore dell’uomo che non smette mai di cercare e di desiderare, non può accontentarsi di momenti in cui si veda che il popolo cristiano c’è. Perché il giorno dopo, quella bellezza e quella certezza devono misurarsi con i problemi della vita (affetto, lavoro, giustizia, bene comune) e dimostrare che ‘esperienza straordinaria vissuta può entrare a cambiare la vita di ogni giorno.
Cosa è accaduto sabato 18 settembre 2010? Chi l’ha reso possibile? Sono domande che introducono in ciascuno di noi una sfida a riconoscere cosa è in grado di soddisfare pienamente il nostro cuore. Noi desideriamo accettarla fino in fondo e per questo iniziamo fin d’ora a lavorare per la terza edizione del pellegrinaggio Corbetta-Rho.
Il Centro di Solidarietà di Rho
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