Tutta la vita è un pellegrinaggio. Con queste parole si sono fatti compagnia tutti i partecipanti al 5° pellegrinaggio a piedi di sabato 14 settembre dal Santuario della Beata Vergine dei miracoli di Corbetta al Santuario della Madonna Addolorata di Rho; un pellegrinaggio che quest’anno ha avuto un particolare significato e valore in quanto si è svolto all’interno dell’Anno della fede voluto dal Papa Benedetto XVI. È questa circostanza che ha messo davanti agli occhi di tutti una domanda e una richiesta pressante da portare lungo il cammino: chiedere la fede in Gesù Cristo, Signore e Dio nostro. Come gli apostoli: «Accresci in noi la fede» (Lc 17,5).
La ragione dell’urgenza di questa domanda alla Madonna ce l’ha spiegata Benedetto XVI: «Capita ormai non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune. In effetti, questo presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene perfino negato» (Porta fidei). Da dove possiamo ripartire? Dal domandare la fede come una esperienza presente: una domanda che ha accompagnato i pellegrini per tutto il cammino che si è svolto attraverso 20 chilometri di piste ciclabili e sentieri di campagna, sostando per alcuni minuti in alcuni punti significativi della tradizione religiosa della nostra terra.
La meta del pellegrinaggio, la Madonna Addolorata del Santuario di Rho, ha facilitato il recupero di tale domanda: tutta la sicurezza della Madonna, infatti, poggiava sul Signore che aveva afferrato il suo niente per farne la prima dimora di Dio nel mondo, tanta era ed è la Sua pietà per ciascuno di noi. Così ogni giorno di attesa era per Maria un rinnovarsi continuo del suo “sì”, senza del quale Cristo non sarebbe potuto diventare nella sua carne il Dio con noi.
Il Santo Padre Francesco ce lo ha ricordato in una lettura riportata all’inizio del pellegrinaggio, così come lo aveva detto ai pellegrini della Macerata-Loreto nel giugno scorso: «So che camminerete per 28 chilometri tutta la notte, recitando il Santo Rosario, cantando insieme, guidati. È bello questo perché è il paradigma della vita. Tutta la vita è un pellegrinaggio. L’importante è l’incontro con Gesù in questa strada della vita, l’incontro con Lui, e questo ti dà la fede, perché è proprio Lui che te la dà. Lasciatevi guidare da Gesù! Tante volte anche per noi la fede è un presupposto ovvio del vivere: diciamo “io credo in Dio” – e va bene –, ma come vivi tu questo nella strada della vita? È necessario che la fede diventi un’esperienza presente. Anche voi potete appoggiarvi tutti su Gesù, su questa presenza così affascinante e attraente. Quando vi sentirete stanchi e vi verrà la tentazione di andare per conto vostro, pensate a questo: ripetete il vostro sì, pregate perché ciascuno di voi possa riconoscere nella sua carne piagata nel corpo e nello spirito la propria umanità bisognosa dell’umanità di Cristo, l’unica che può saziare davvero il desiderio dell’uomo».
Consapevoli di quanto sta accadendo nella Chiesa e nel mondo, il pellegrinaggio di quest’anno è stato sostenuto dal desiderio di riscoprire la fede che ci è stata donata e che tante volte viviamo come una cosa scontata. Siamo stati tutti testimoni di un Fatto che sta accadendo ora davanti ai nostri occhi, tanto da ridestarci ogni volta e da generare una nuova autocoscienza dell’essere cristiano.
Il Centro di Solidarietà di Rho
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